

voglio masserie vive, con gente che lavora duramente sotto il sole, animali veri e non barboncini, storie intense, veraci, produttive e terra che sa di sudore e vita; dove si va a letto presto nel silenzio, senza luci provenienti dal basso studiate da un designer milanese; non queste scenografie vuote, popolate da cafoni salutisti sempre a dieta con SUV lucidi, drink fluo, profumi glamour e Borsalini messi male, dove si parla inglese condito da tentativi d’italiano orgogliosamente abortiti, e l’unico raccolto conosciuto è quello dei like.

da apprezzare i buoni intenti
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